Dicembre 1999.
Avevo 24 anni e la sensazione di trovarmi nel posto sbagliato. Fare l’Erasmus a Barcellona mi sembrava una alternativa allettante, fatta di sangria e ardite forme architettoniche.
Dicembre 2019.
Torno a Barcellona dopo 20 anni, con il progetto “BCN 20 DESPUES“.
Il cuore si comporta come se dovessi rivedere il mio ex. Quello che ho lasciato nonostante ci amassimo ancora, ma era meglio così. E quando li rivedi questi tipi di ex…non sai mai quello che può succedere.
Voglio incontrarmi. Voglio incontrare la me stessa di 20 anni fa, a dire il vero.
Comincio prendendola alla larga.
Comincio scrivendomi una lettera.
Poi prenderò tutto il coraggio che trovo e la consegno.
Giuro, perché a Barcellona incontrerò la me stessa di 20 anni fa…ma questa è un’altra storia…
Cara Estefania,
così ti chiamano nella tua vita a Barcellona, in quella piazza Tetuan che hai sentito di chiamare casa.
Era il 1999 e l’Erasmus in Spagna era un paio d’ali per volare verso un posto che non ti facesse sentire fuoriposto.
Le forme morbide di Gaudì alle quali abbandonarsi.
La tesi di laurea in quella lingua che sembrava abbracciarti l’anima.
Eliana, tua compagna di viaggio, i coinquilini, incontrati per caso in fila ad una cabina telefonica e che un filo invisibile ha legato a te.
Gli occhi di Daniele in metro, quel “sei Italiana?” indicando il libro di Andrea De Carlo che stringevi fra le mani e, in un attimo, la prima convivenza.
La luce delle candele, che illuminavano notti passate a parlare di quanto sarebbe stato bello fermare il tempo e vivere in quella bolla, per sempre.
Ed io come la Sagrada Familia, in continuo mutamento, mai uguale a me stessa, ma a me stessa sempre fedele.
Il cuore torna dove è stato bene.
Stefania
In quella foto ti avrei dato 16 anni.
Un saluto
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Vero? Grazie! Lo prendo come un complimento…in effetti anche oggi sembro ancora una ragazzina 🙂
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